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Poveri e ultimi: tesoro della Chiesa

“La carità è un fuoco che illumina, riscalda, rianima”. Lo sottolinea con forza il card. Gualtiero Bassetti , arcivescovo di Perugia Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana. “Dio è capace di donare tutto se stesso.

Tu ami nella misura in cui dai non tanto qualcosa , ma una parte di te, della tua vita. L’esempio - sottolinea ancora il presule - è quello del buon samaritano, con i verbi che caratterizzano l’episodio evangelico: ‘lo vide, si fermò, scese, si chinò, lo curò’… È l’amore che ha caratterizzato tanti santi, da san Francesco a san Vincenzo de’ Paoli, a Madre Teresa di Calcutta, che nei poveri vedevano Cristo”.

Così in occasione del convegno “Poveri e ultimi, tesoro vivente della Chiesa.

Vincenzo de’ Paoli, uomo della carità”, promosso dalla Caritas perugina in occasione delle celebrazioni del 400° anniversario della fondazione della congregazione delle Figlie della Carità, presente nel capoluogo umbro fin dal 1836 e tuttora operante nella Casa San Vincenzo (aperta a madri con minori e a donne in difficoltà) e con il Volontariato vincenziano.

Povertà e migrazioni

In vista della Giornata mondiale dei poveri che si celebrerà per la prima volta il 19 novembre , l’evento è servito per riflettere sulle nuove povertà in Italia e sul tema delle migrazioni tra accoglienza e responsabilità.

Dal confronto, coadiuvato da esperti, amministratori e persone impegnate in prima linea, è emerso come il fenome- no della povertà sia in costante crescita e coinvolga i giovani come le donne senza lavoro, i precari come gli sfruttati, le famiglie come gli anziani, i migranti come i rifugiati.

Particolarmente accorati, in questo contesto, i richiami fatti da più parti sui giovani. “In Italia ha affermato Pierluigi Grasselli , economista e direttore dell’osservatorio sulle povertà della Caritas diocesana - quasi un minore su tre è a rischio povertà. Metà dei minori che oggi la sperimentano, ci dovranno fare i conti anche da adulti. Sono criticità particolarmente gravi, che richiedono la massima attenzione. Anche perché colpire giovani e bambini è come colpire il nostro futuro”.

Il paradosso-giovani “Paradossalmente - ha sostenuto dal canto suo il card. Bassetti - l’Italia forma i giovani, li fa studiare, investe su di loro, ma poi a un certo punto sembra abbandonarli. E molti di loro sono obbligati a lasciare il Paese, dando vita a una nuova e silenziosa forma di emigrazione, oppure sono costretti a vivere un’esistenza precaria fatta di espedienti e lavori sottopagati che, purtroppo, molto spesso li blocca a casa dei propri genitori” “Ma i nostri giovani – ha aggiunto – non sono dei ‘bamboccioni’. Hanno bisogno di opportunità per dimostrare il loro valore. Dobbiamo impegnarci tutti quanti per superare questa situazione: per i nostri giovani, per l’Italia e per i poveri”.

Un auspicio in tal senso è stato espresso anche dal direttore della Caritas perugina Giancarlo Pecetti , che ha sottolineato come la stagnazione presente si ripercuota anche sulla disponibilità delle nuove generazioni a impegnarsi sul fronte del volontariato. “Tra i quattro Empori della solidarietà – ha detto – abbiamo 250 volontari, ma i giovani sono pochi”.

Nel ribadire inoltre l’importanza di una formazione spirituale perché l’amore che anima la Caritas si renda visibile, Pecetti ha parlato anche della possibilità di aprire un’altra mensa nella zona di Fontivegge.

L’azione del Comune

Sempre sul capitolo delle nuove generazioni, l’assessore alle Politiche sociali del Comune, Edi Cicchi , ha parlato di 900 minori in “difficoltà educativa” assistiti dall’Ente, mentre più in generale sono 38 mila i pasti erogati nell’ultimo anno anche in collaborazione con la Caritas diocesana, 517 le “borse lavoro” attivate per aiutare la ripresa occupazionale e 1.600 gli alloggi di “edilizia residenziale sociale”.

Al riguardo - si è aggiunto - è in fase di avviamento un progetto con la diocesi per il reperimento di alloggi anche nel mercato privato. Inoltre per le povertà più estreme il Comune aprirà a breve una struttura di 30 posti per la “pronta accoglienza” di adulti in difficoltà.

Nel corso del dibattito, coordinato da don Ivan Maffeis, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e sottosegretario della Cei, sono intervenuti anche il direttore di Caritas italiana mons. Francesco Soddu, il neo-direttore della Fondazione Migrantes don Giovanni De Robertis e padre Nicola Albanesi. Quest’ultimo, della congregazione dei Vincenziani, ha sottolineato la modernità delle intuizioni e del messaggio di san Vincenzo de’ Paoli, che può essere qualificato a pieno titolo come “il profeta della carità”.

Franco Volpini

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