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In ascolto dei bisogni dei catechisti diocesani

“Un Ufficio catechistico che va incontro ai catechisti, recandosi direttamente nei loro luoghi, dove vivono e operano”. È questa la novità dei corsi di formazione organizzati quest’anno dall’Ufficio catechistico della diocesi di Perugia Città della Pieve, diretto da don Calogero Di Leo , parroco di Casaglia. “L’anno scorso ho fatto visita alle 7 Zone pastorali ed incontrato circa 700 catechisti” racconta a La Voce don Calogero. “Quest’anno come Ufficio catechistico abbiamo deciso di non organizzare la formazione solo a Perugia come avveniva negli anni precedenti, ma l’abbiamo portata nelle tre grandi aree (Città della Pieve, Magione e Ponte San Giovanni) in cui abbiamo diviso la diocesi. In questo modo si crea la possibilità di avere un contatto più diretto con le varie realtà parrocchiali all’interno delle quali i catechisti si muovono”.

E i catechisti sembrano aver apprezzato molto questa decisione, tanto da rispondere numerosi alla proposta dei corsi, che si terranno fino alla fine di ottobre e poi a maggio. “Stanno partecipando in tanti continua don Calogero - . Tra questi ho visto anche molte facce nuove rispetto all’anno scorso. Quest’entusiasmo è segno da un lato di desiderio da parte dei catechisti di fare percorsi di formazione, per una conoscenza più approfondita. D’altra parte l’affluenza ci indica anche una rinata collaborazione con i parroci, i quali si sono spesi molto per sensibilizzare i propri collaboratori sull’importanza della formazione”.

Una platea numerosa, ma anche attiva, pronta a fare domande e a confrontarsi: “Una delle questioni più frequentemente emerse riguarda il coinvolgimento dei genitori dei bambini - spiega don Calogero - . I catechisti si chiedono come renderli più partecipi nella vita della parrocchia. In tal senso bisognerebbe lavorare in sinergia con i parroci e i collaboratori di Pastorale familiare, ma a mio avviso spesso commettiamo un errore in questo campo. Pensiamo di attrarre le famiglie proponendogli subito incontri di catechesi, mentre il primo passo da fare sarebbe quello di creare un’amicizia col genitore, di fargli vivere prima un’esperienza di fede attraverso la testimonianza di chi già frequenta la parrocchia”.

La prima parte di questi incontri di formazione detti “di base” si concluderà il 19 ottobre. Nel mese di maggio poi partirà la “formazione permanente”. “Entrambi i cicli possono essere frequntati da tutti i catechisti, sia da quelli ‘veterani’ che dalle ‘nuove leve’ - sottolinea don Calogero - . La differenza sta negli argomenti trattati. In questa prima parte di formazione abbiamo voluto approfondire più tematiche, dalle “Dinamiche relazionali” alla questione “Catechesi e disabilità”, fino al “Processo catechetico”, per aiutare i catechisti a prendere coscienza della loro identità e del loro ruolo. Nella seconda parte invece approfondiremo un solo tema, quello della catechesi liturgica catecumenale e mistagogica”.

Prossimi obiettivi dell’Ufficio catechistico diocesano? “Ci stiamo organizzando per istituire una domenica all’inizio di ogni anno in cui il Vescovo conferirà il mandato a tutti i catechisti della diocesi, stiamo programmando il prossimo convegno dei catechisti diocesano e pianificando un festival biblico-catechetico ed un Meeting internazionale che veda direttori di Uffici catechistici italiani ed esteri confrontarsi sulle questioni più importanti dell’evangelizzazione”.

Valentina Russo

Don Calogero Di Leo

I catechisti che hanno partecipato al corso di formazione che si è svolto a Ponte San Giovanni

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