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Le sei parrocchie dell’unità Pastorale San Domenico

L’Unità pastorale di San Do- menico della diocesi di Foligno è un progetto pastorale nato il 1 agosto 1996, quando i religiosi Somaschi lasciarono la parrocchia di Vescia e si impose una riflessione lungimirante sul futuro della zona pastorale a nord di Foligno, lungo la Via Flaminia. Oggi l’UP è formata dalle parrocchie di San Pietro Apostolo di Valtopina, Sante Maria e Anna di Capodacqua, Santa Maria Assunta di Pieve Fanonica, San Martino di Vescia, Santa Maria Assunta di Belfiore e San Giovanni battista di San Giovanni Profiamma.

SAN GIOVANNI PROFIAMMA

1856 abitanti (età media 48,66) è la parrocchia più popolosa e certamente la più antica. Sede Vescovile titolare ancora oggi, vi operò San Feliciano vescovo e martire della chiesa umbra, patrono della Diocesi di Foligno, quando il sito si chiama ‘Forum Flamini’. Il suo passato è ormai interrato sotto abitazioni e capannoni industriali, strade e superstrade che riconsegnano di tanto in tanto pezzi di una storia antichissima. La chiesa e la bella cripta ora in restauro è opera romanica intorno al mille, fatta con materiali di recupero di Forum Flamini e più volte rimaneggiata.

Dopo l’abbandono degli anni 1860 – 1895 fu portata allo stato attuale dall’architetto perugino Calderini che l’abbellì con un calco in gesso del ciborio di San Prospero di Perugia, splendido manufatto longobardo; la scalinata centrale e il trans- etto, l’innalzamento del soffitto, nuove balaustre e capitelli completano il restauro del 1903.

VESCIA

1346 abitanti (età media 48,75) Nata intorno all’industria molitoria, visto che vi passano le abbondanti acque del Menotre ha trovato nuovo splendore dalla presenza del deposito di materiali militari. Tale deposito fece da traino per la presenza di una stazione di carabinieri, della posta, della banca, della farmacia, qualche stanza d’albergo, di numerosi negozi che ancora oggi ne fanno la parrocchia meglio servita della nostra UP. E’ la parrocchia che meno ha sofferto il passaggio all’Unità Pastorale in quanto fino al 2008 ha avuto un parroco residente.

VALTOPINA

980 persone (età media 52,77). Solo da qualche anno è in Unità Pastorale. L’ultimo parroco vi è stato per 50 anni. Particolarissima e indicativa la sua storia degli ultimi 50 anni. Infatti la centralità della Chiesa parrocchiale non era in discussione fino agli anni sessanta. Dopo il Concilio il parroco, primo motorizzato del posto, cominciò a ‘servire’ le tante piccole comunità sparse sui monti celebrando messa nelle chiesine montane e dove non c’era la chiesa se ne faceva una nuova, con la manodopera locale, col favore di permessi edilizi molto approssimativi. Di fatto, col parroco che arrivava senza pensieri anche a 4 messe ogni domenica, tutti gli abitanti della montagna non si videro più nella chiesa parrocchiale. Si potrebbe dire che, con tutte le buone intenzioni, si è distrutta la Comunità parrocchiale con le Messe.

BELFIORE

804 persone (età media 50,32). La situazione attuale non dice del recente passato che attraverso le cascate del Menotre e la centrale elettrica favorì un numero straordinario di piccole industrie manifatturiere; Mario Zampolini, in una recente pubblicazione enumera 11 industrie, 23 laboratori artigianali e 7 rivendite commerciali e ben cinque cartiere che confezionavano carta da impacco, carta da fiammiferi, carta da stampa, carta paglia. Una ricchezza artigianale e imprenditoriale oggi quasi del tutto scomparsa. Era anche presente una comunità di Padri Somaschi e le Suore della Beata Angelina di Foligno. Oggi c’è un comitato per la ‘rinascita di Belfiore’ che cura attività culturali e ricreative, i famosi presepi sul piazzale della chiesa e iniziative che coinvolgano i paesani nei mesi primaverili ed estivi.

PIEVE FANONICA

390 persone (età media 47,83). Antichissima Pieve, la prima notizia scritta è in una bolla papale del 19 giugno 1138 in cui si nomina per la diocesi di Foligno il Vescovo Benedetto. Unica Pieve rimasta nella toponomastica della Diocesi è sempre stata dedicata alla Madonna Assunta, secoli e secoli prima che ne venisse definito il dogma. Originale per la chiesa isolata in mezzo al verde vicino al Topino, con i parrocchiani dispersi in otto ‘vocaboli’ disseminati sulle due sponde del fiume. La dispersione dell’abitato e la scarsità di popolazione trova nella Pieve e nella presenza della comunità dei Religiosi Stimmatini, il cuore pulsante della Parrocchia.

CAPODACQUA 327 persone 154 uomini 173 donne con età media 54,56, la più alta tra le nostre parrocchie. Parrocchia che controbilancia la grande superficie e i lontanissimi centri montani con un centro piccolo ma vivacissimo, anche culturalmente animato da persone appassionate della loro comunità come raramente si trova. Il vero prestigio di Capodacqua viene dall’essere patria di San Domenico, formidabile riformatore del monachesimo benedettino a cavallo dell’anno mille. La Madonna di Orchi e la Madonna del Castello evocano devozione antica e bella.

Altre notizie si possono trovare sul sito della Diocesi e sul sito della UP (www.upsandomenico.church).

Belfiore

Pievefanonica

Capodacqua

Valtopina

Vescia

S. Giov. Profiamma

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