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Un approccio lucido ai problemi della città

risparmio. In tutto 30 milioni, fondi di straordinario spessore, tenendo conto del periodo che sta vivendo il Paese. Un approccio, questo, che ha già prodotto risultati positivi prima ancora che gli interventi vengano attuati, visto che per esempio la Coop, che aveva paventato di abbandonare il quartiere, ha deciso invece non soltanto di rimanere a Fontivegge ma anche di reinvestire”.

Però pare che i fondi nazionali del Bando periferie non siano più così sicuri?

“Io sono determinato a non rinunciarci. Abbiamo come Anci già avviato un confronto con il Governo. E continuano le manovre ‘diplomatiche’ per vederci confermate queste risorse. Siamo pronti anche ad azioni giudiziarie”.

Lei ha ribadito più volte che le due priorità della sua Giunta in questi cinque anni sarebbero state strade e scuole. La battaglia delle buche a che punto è?

“Stiamo investendo moltissimo per migliorare la viabilità a Perugia città e in periferia. Interi tratti di strade sono stati già rifatti, da via Angeloni a Elce, da viale Pellini a via Pellas. Su questa tema, la nostra Giunta è davvero inattaccabile”.

Che futuro state progettando per il Mercato coperto?

“Il progetto è a buon punto. È un’opera che deve rispondere a una logica più ampia, di cui fanno parte gli Arconi, il Pincetto, il Turreno e altri contenitori, con lo scopo principale di risollevare la zona del centro storico dal punto di vista commerciale, e non solo.

Nella nostra idea, il mercato coperto dovrà essere una sorta di ‘hub’ agro-alimentare per valorizzare le eccellenze enogastronomiche del nostro territorio”.

Il progetto Ikea a Collestrada: le polemiche sono forti, specialmente circa l’impatto

ambientale...

“È sicuramente un intervento che, vista la sua dimensione, va governato. Abbiamo gli strumenti per intervenire con oculatezza, da qui ai prossimi tre-quattro anni”.

Sindaco, se lei dovesse indicare una ‘cosa di centrodestra’ fatta in questi ultimi cinque anni alla guida di Perugia?

“Di sicuro il taglio delle spese inutili. Abbiamo fatto le formichine, tagliando la spesa corrente di 26 milioni di euro. E questo, in presenza di un taglio di fondi nazionali del 46 per cento e in presenza di un disavanzo pregresso di 35 milioni di euro, ci ha permesso non soltanto di sopravvivere ai tagli, ma anche di liberare risorse per gli investimenti. Per le scuole, per esempio, abbiamo investito dieci volte di più della Giunta precedente”.

Romizi si ricandida: con quale schieramento a sostegno?

“Di sicuro con il centrodestra. Un centrodestra in cui, nel frattempo, la Lega è diventata il principale partito. E con la presenza di liste civiche, a rappresentare sensibilità diverse”.

Ma è certo dell’appoggio leghista?

“Non intendono toccare Perugia”.

Lei, Romizi, perugino di Porta sole, la mattina in cui si insediò come sindaco, prima di salire a palazzo dei Priori fece una sosta in duomo. Quanto conta la fede nel suo impegno politico?

“Questi sono temi molto privati. Posso dire che, in certe occasioni in cui si resta soli con le proprie difficoltà, guardare più in alto ci aiuta a orientarci meglio e a mantenere le motivazioni del nostro impegno”.

Daris Giancarlini

Per riqualificare Fontivegge “non intendiamo rinunciare ai fondi promessi dal Governo”. Per le scuole “abbiamo investito dieci volte di più della Giunta precedente”. I nodi del Mercato coperto e dell’Ikea

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