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San Gemini, una parrocchia ricca di tradizioni

Don Gianni Sabatini è parroco di San Gemini da una dozzina d’anni.

La sua parrocchia coincide con il comune: circa cinquemila anime, cinque chiese nel paese, due in campagna e una in una zona di nuova espansione nata come centro pastorale inaugurato nell’anno del Grande giubileo del 2000. San Gemini fa parte della IV Forania della diocesi di Terni - Narni - Amelia, che conta circa trentamila abitanti, e con le parrocchie, e i parroci, che la compongono la collaborazione pastorale è attiva da diversi anni e su diversi fronti, oltre ad essere “coltivata” dagli incontri settimanali di tutti i preti della Forania. Don Gianni, 68 anni, un’esperienza di missione Fidei donum, e una di obiezione fiscale alle spese militari, nella cura della parrocchia collabora con don Andrea Morelli, 76 anni. Non proprio dei giovanotti, commenta don Gianni mentre descrive la sua parrocchia “ricca di tradizioni” che in diversi casi sono nate in parrocchia e poi hanno preso una vita autonoma e sono portate avanti dai paesani che vi profondono grande impegno. È il caso della Giostra dell’Arme, la rievocazionee storica nata negli anni ’70 in occasione della festa del patrono san Gemine che si celebra il 9 ottobre. Sono 15 giorni di gare e di festa (una delle taverne è nei locali parrocchiali) ma l’impegno diretto della parrocchia oggi è solo nella cura degli appuntamenti liturgici e di carità con la pesca di beneficienza. Altro appuntamento è la festa del Corpus Domini che da una ventina d’anni vede tutto il paese (anche i ragazzi delle scuole sono coinvolti) impegnato nella realizzazione delle infiorate artistiche. Più recente è la mostra dei presepi che è andata crescendo diffondendosi dalla chiesa di San Giovanni ad altre chiese e anche a orti e giardini privati. In settembre la festa della Madonna Addolorata a Santa Chiara, curata dal Centro volontari della sofferenza, è diventata un appuntamento per tanti malati e anziani di tutta la diocesi.

Oggi ha vita autonoma la cooperativa sociale agricola “Terre umbre” che coinvolge ragazzi con disabilità psichica ed ha sede a Santa Chiara (che è anche sede dell’unica Misericordia della zona), ma tutto è nato perché c’erano disabili psichici che chiedevano al parroco “fateci fare qualcosa”.

Diverso il percorso, ma simile il legame che unisce l’azienda agricola nata 10 anni fa da una giovane famiglia che, sostenuta dalla parrocchia, fa lavorare persone che escono dal carcere, persone con disabiltà e offre attività per bambini autistici. L’attività pastorale ordinaria vede i laici coinvolti nella Caritas, nel consiglio pastorale e nel catechismo che anche qui, come in tutta la diocesi, segue il modello catecumenale con il coinvolgimento attivo dei genitori nella catechesi.

M. R. V.

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