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Ricostruzione leggera al via

“È necessario accelerare la ricostruzione leggera. I cittadini che hanno immobili con danni lievi, quindi classificati come B, devono presentare le domande” È un periodo in cui si sta riflettendo sul terremoto del ’97 e si vuole guardare oltre. Ma le ferite del sisma del 30 ottobre scorso, che in Umbria hanno riguardato la Valnerina - in particolare Norcia, Preci, Cascia e Monteleone di Spoleto - , sono ancora ben visibili. Molte macerie stanno ancora lì. Per fare il punto della situazione è giunta anche Paola De Micheli , il nuovo commissario straordinario alla ricostruzione post-terremoto.

“È necessario accelerare la ricostruzione leggera. I cittadini che hanno immobili con danni lievi, e quindi classificati come B, devono presentare le domande perché siamo nelle condizioni di far partire la ricostruzione - ha detto al termine di un incontro a Foligno. - Sulla ricostruzione leggera, non credo che ci sia un eccesso di burocrazia. Eventualmente ci sono interpretazioni da dare. Mentre qualche problema di burocrazia possiamo riscontrarlo sugli immobili pubblici da ricostruire, ma con i prossimi provvedimenti interverremo. I governi Renzi e Gentiloni hanno stanziato tante risorse, e su questo profilo c’è grande tranquillità, anche rispetto ai terremoti del passato”.

La De Micheli ha poi messo in evidenza che “ricostruzione privata e pubblica devono procedere alla stessa velocità, perché le comunità si devono ricomporre non solo dentro le case ma anche nei luoghi della convivenza. Per quanto concerne i privati, abbiamo attuato un modello di vademecum differenziato che riguarda cittadini, professionisti e uffici speciali per la ricostruzione, che permetterà di dare omogeneità di interpretazione delle norme e consentirà ai privati di sentirsi più tranquilli nel presentare le domande. Abbiamo l’esigenza che le domande, soprattutto quelle per la ricostruzione leggera, vengano presentare rapidamente”.

Ha pure annunciato che ci sarà “un intervento legislativo rivoluzionario, grazie anche ad Anac, per la ricostruzione degli edifici pubblici. Daremo ai soggetti attuatori gli strumenti necessari per poter fare le gare d’appalto con procedura negoziata, già presente nel Codice degli appalti, che è la più veloce che possa essere utilizzata e potrà essere applicata per tutti gli immobili che stanno dentro alle ordinanze del commissario”.

Sono stati forniti anche i numeri della ricostruzione leggera. Le domande presentate in Umbria per gli edifici danneggiati lievemente sono 162. Le domande arrivano perlopiù da Norcia (60) e da Cascia (40). Al momento ne sono state autorizzate 18, mentre per le altre sono in corso le procedure. Sul fronte della ricostruzione pesante sono state presentate 50 domande da parte delle attività produttive, e ne sono state istruite 10 e autorizzata una, mentre sul fronte abitativo sono due le domande presentate.

Nel frattempo giungono anche le proposte alla De Micheli di due senatori della Lega nord, Stefano Candiani e Paolo Arrigoni , sul fronte degli interventi da inserire nel prossimo decreto per sbloccare la ricostruzione e consentire la ripresa delle attività economiche dei territori colpiti.

“Ci aspettiamo considerazione da parte del Governo - spiegano in una nota - per azioni necessarie e urgenti, che abbiamo presentato. Ci sono questioni imminenti come la necessità di proroga delle scadenze fiscali e dei mutui e degli adempimenti previdenziali. Abbiamo presentato problemi e soluzioni per riattivare la viabilità, per rivedere le regole delle zone franche urbane, in modo da considerare danno diretto e indiretto alle attività produttive”.

Intanto i ministeri dell’Ambiente e dei Beni e delle attività culturali hanno bocciato una parte del cosiddetto “Deltaplano”, la struttura progettata per la delocalizzazione delle attività di Castelluccio di Norcia. Sono stati ridotti di un quarto i volumi ed è stato eliminato il parcheggio per la sosta di auto e camper vicino al paese.

Tra casette da consegnare entro l’inverno e viabilità, ancora da sistemare, intervengono i sindacati Fillea, Filca e Feneal, che chiedono di “tornare ad applicare la normativa che ha garantito legalità e sicurezza nella ricostruzione successiva al terremoto del 1997, che colpì pesantemente Umbria e Marche. Si tratta di un modello che funziona, e che ha permesso in Umbria una ricostruzione praticamente senza morti sul lavoro e infortuni gravi, senza significative infiltrazioni della criminalità organizzata e con una spesa finale per lo Stato inferiore alle previsioni. Eppure, nonostante sia pronto nel cassetto un decreto che estende il Durc con congruità a tutto il cratere, ufficialmente questa soluzione non si è ancora concretizzata”.

Emilio Querini

La visita del commissario Paola De Micheli a Norcia

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