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Segnale che va tenuto sott’occhio. La responsabilità di chi governa e di investe

Che cosa è lo spread, e perché è tanto importante? È un numero che, per quanto riguarda noi, rappresenta la differenza fra il rendimento dei buoni del Tesoro emessi dallo Stato italiano e quelli analoghi emessi dallo Stato tedesco.

Indirettamente, rappresenta anche la differenza fra il valore di mercato degli stessi titoli, e dà la misura della fiducia che i due Paesi ispirano agli investitori.

Per spiegare meglio faremo qualche esempio, con qualche semplificazione e approssimazione, ma cercando di rendere l’idea. Dunque, immaginiamo che il signor Bianchi abbia investito 100 mila euro acquistando buoni del Tesoro italiani, e precisamente buoni decennali al tasso del 2%. Bianchi dunque ha versato 100 mila euro contro la promessa di averli indietro allo scadere di dieci anni; nel frattempo riscuoterà ogni anno una cedola di 2.000 euro. Immaginiamo però che, dopo un po’ di tempo, succedano fatti per cui Bianchi non si sente più tanto sicuro che lo Stato italiano sarà puntuale nei pagamenti, sia quelli delle cedole, sia soprattutto quello finale del capitale. Quindi preferisce cedere quei titoli per rientrare subito in possesso dei suoi soldi, anche se con una certa perdita. Effettivamente trova qualcuno, chiamiamolo Rossi, che è disposto a prenderli, ma non per 100 mila euro: ne offre solo 66.666. Perché questa cifra?

Perché Rossi, che sente anche lui odore di rischio, non vuole guadagnare un interesse del 2%, bensì del 3%. La cedola sarà sempre di 2.000 euro all’anno, ma per Rossi varrà, appunto, il 3% del suo investimento.

Dopo un po’ di tempo anche Rossi preferisce liberarsi di quei buoni, e trova Verdi che glieli prende; ma Verdi adesso vuole guadagnare il 4% e quindi offre a Rossi solo 50.000 euro. Nel frattempo i buoni del Tesoro tedeschi rendono solo 1,50%, ma tutti quelli che ce li hanno li tengono o, se li vendono, non fanno sconti. Perciò, all’inizio della nostra storiella c’era uno spread di 50 centesimi di punto, poi è salito a 150, poi ancora a 250. Apparentemente per lo Stato italiano non è cambiato nulla, perché l’ammontare degli interessi che paga rimane, per il momento, sempre lo stesso.

Però il salire dello spread è un brutto segnale, perché lascia intendere che quando il Tesoro dovrà emettere nuovi buoni in sostituzione di quelli che verranno a scadere (il che avviene di continuo, perché in totale ce ne sono in giro per 2.300 miliardi di euro) dovrà offrire, a quel punto, una cedola più alta. Ma chi ne risente più danni sono le banche italiane tutte - perché in genere tengono le loro riserve sotto forma di buoni del Tesoro. Se lo spread sale, quei titoli, anche se rimangono in cassaforte, si svalutano; le banche sono obbligate a registrare nella loro contabilità una perdita e devono diminuire proporzionalmente il credito che possono fare a chi ha bisogno di un mutuo.

Un brutto colpo per l’economia nazionale.

Tutto come conseguenza di comportamenti del Governo che provocano allarme negli investitori. E chi sono gli investitori? Grandi operatori internazionali, banche; ma anche una sterminata platea di semplici risparmiatori. Qualche tempo fa, un grande numero di famiglie italiane avevano investito in buoni del Tesoro argentini, e andò a finire che persero tutto.

Ricordiamoci quell’episodio.

Pier Giorgio Lignani

Se lo spread sale, i titoli detenuti dalle banche si svalutano. Le banche allora devono diminuire proporzionalmente il credito che possono fare a chi ha bisogno di un mutuo

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