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Non spegniamo i riflettori sulle guerre e sui profughi!

“Mettete fine alla guerra e combattete la malattia che devasta il nuovo mondo” è l’appello internazionale lanciato dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres . “Le persone coinvolte nei conflitti armati nel mondo - ha denunciato - sono tra le più vulnerabili, e sono anche al massimo rischio di soffrire devastanti sofferenze sulla Covid- 19”.

Ad oggi sono almeno una decina le guerre nel mondo, più una miriade di conflitti a livello regionale. Per Francesco Vignarca , coordinatore della Rete italiana per il disarmo - intervistato da

Vatican News - “bisogna partire dalla considerazione che, per la prima volta da tanto tempo, un evento ha un impatto mondiale. C’è però il dubbio che tut- ta questa attenzione derivi anche dal fatto che è una crisi sanitaria che sta colpendo i Paesi ricchi ed evoluti. Spesso e volentieri, invece, non c’è stata tutta questa attenzione quando altre crisi anche peggiori, perché provocate dall’uomo, come le guerre e le disuguaglianze - colpiscono i paesi più poveri. Effettivamente il rischio di mettere in ombra situazioni problematiche (il che non vuol dire non parlare di coronavirus), mi pare che ci sia”.

Che fare? “Secondo me, è importante utilizzare questo drammatica situazione, il coronavirus, come un’occasione per ripensare a dove allocare le risorse. La spesa militare mondiale che ha sfondato i 1.800 miliardi di dollari l’anno. In questi giorni abbiamo sottolineato come, negli ultimi anni, la spesa militare in Italia sia cresciuta mentre la spesa sanitaria si sia abbassata”.

Altro allarme giunge da Oxfam e Gcr - Greek Council for Refugees (Consiglio greco per i rifugiati): “Le ultime decisioni assunte da Ue e Turchia non faranno che aggravare ulteriormente quella che è in questo momento la peggior catastrofe umanitaria in Europa”. Le due organizzazioni hanno pubblicato un rapporto a quattro anni dall’accordo tra Ue e Turchia, che ha avuto un impatto umanitario devastante su decine di migliaia di uomini, donne e bambini, in fuga da guerra e persecuzioni, come in Siria, Afghanistan o Iraq.

Oltre 40 mila richiedenti asilo sono intrappolati in condizioni disumane nei cinque campi profughi allestiti dall’Ue nelle isole greche. Un numero sei volte superiore alle effettive capacità di accoglienza delle strutture. Oxfam e Gcr lanciano un appello urgente alla Grecia “perché vengano forniti immediati aiuti umanitari alle persone intrappolate nelle isole, e vengano cancellati i piani per la costruzione di nuovi campi di detenzione”.

Mentre l’emergenza coronavirus, con i primi casi segnalati anche a Lesbo, sta creando ulteriori rischi e incertezze, “è fondamentale che i Governi continuino a proteggere i profughi più vulnerabili e mantengano la promessa di garantire condizioni di sicurezza per i bambini”.

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