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Passo dopo passo si aprono nuove strade di accoglienza

Si intitola “Al posto tuo” la Marcia francescana 2019 partita il 25 luglio e in corso fino al 4 agosto. Il tema di quest’anno “vuole ricordare ai tanti giovani che vivono disorientati e ‘fuori posto’ nella vita che Dio ha preparato un posto per ciascuno di noi” sottolinea p. Francesco Piloni , responsabile del Sog, il Servizio orientamento giovani dei Frati Minori di Assisi che organizza la Marcia.

Sono più di 250 i giovani tra i 18 e i 33 anni del gruppo umbro che in questi giorni sono in cammino verso Santa Maria degli Angeli. L’arrivo è previsto per il 2 agosto, in occasione della festa del Perdono, poi i marciatori si fermeranno fino al 4 agosto mattina, quando ci sarà la celebrazione conclusiva presieduta da mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti.

L’Umbria, che condivide l’itinerario con la Sardegna, è partita da Orvieto per poi toccare le seguenti tappe: Montecchio, Spagliagrano, San Terenziano, Bevagna, Spello, Santa Maria degli Angeli. Raggiungiamo al telefono alcuni giovani marciatori durante la terza tappa, mentre stanno percorrendo un tratto in salita che li condurrà verso San Terenziano. Loro non sanno quali sono le tappe, “i frati non ce lo dicono, vogliono che sia una sorpresa e che ci godiamo il viaggio”. Fa molto caldo e anche se si alzano tutti i giorni alle 5 del mattino per cominciare a marciare alle 6, il sole picchia già a metà mattinata. Nonostante la fatica e le voci spezza- te dal fiatone, ci raccontano entusiasti i giorni che hanno appena vissuto. “Ogni giorno abbiamo degli spunti di riflessione e delle catechesi che ci aiutano ad entrare ancora di più nel clima di fraternità e semplicità che si crea” spiega Francesca , 26 anni, originaria di Cesena e studentessa alla prestigiosa università di Harvard, negli Stati Uniti. “Sono arrivata alla Marcia attraverso un amico che mi ha fatto conoscere i vari corsi organizzati dai frati di Assisi. Quello che sto vivendo - continua Francesca - sta cambiando la mia visione delle cose e mi sta aiutando a crescere come donna. In questo senso, il momento che mi ha colpito di più fino ad ora è stata la testimonianza della dott.ssa Chiara Pellegrini, direttrice del carcere di Spoleto. Il suo modo di parlare e di raccontarci il suo mestiere faceva trasparire tanta accoglienza”.

Anche Stefano , 26 anni, dottorando in Matematica a Perugia, ci racconta cosa significa questo cammino nella sua vita. “Sono arrivato alla Marcia col gruppo della Pastorale giovanile di Perugia. Non mi aspettavo di rimanere tanto colpito dalle catechesi, che hanno incontrato quelle che sono le mie domande di vita in questo periodo. Mi piace anche confrontarmi con gli altri ragazzi durante i momenti di condivisione, scoprire di avere riflessioni in comune con chi prima non conoscevo”. Una cosa su tutte però ha colpito Stefano: “L’accoglienza dei guastatori. All’arrivo di ogni tappa ci accolgono cantando e ballando, ci tolgono lo zaino dalle spalle e ci spruzzano con dell’acqua o ci fanno mettere i piedi in una bacinella con del ghiaccio. Sono sempre pronti ad aiutarci, sono gli ultimi ad andare a dormire e i primi a svegliarsi. E lo fanno per persone che non conoscono”.

I “guastatori” sono i giovani che hanno già fatto la Marcia francescana e che vogliono ripetere l’esperienza mettendosi al servizio dei marciatori.

Marco è uno di loro. Vive a Milano e lavora come video giornalista. Alla Marcia è arrivato per la prima volta tre anni fa su consiglio del suo padre spirituale e quest’anno ha deciso di rimettersi in gioco per quello che ha visto durante quest’esperienza: “Vedi le persone cambiare. Anche quelli più introversi gli ultimi giorni ballano, cantano e socializzano con tutti. E poi ci sono i frati che non si stancano mai di ascoltare chiunque abbia bisogno”.

Valentina Russo

Nelle foto in alto Francesca e Stefano.

Sotto due momenti della marcia francescana di quest’anno

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