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Diaconato, periferie, missione

Si è svolto a Vicenza dal 31 luglio al 3 agosto il 27° Convegno nazionale dei diaconi d’Italia, sul tema “Diaconato – periferie – missione. Diaconi custodi del servizio, dispensatori di carità”.

L’Umbria è stata ben rappresentata tra i relatori del convegno: da padre Giulio Michelini , che ha proposto ogni mattina la lectio seguendo le parole chiave del convegno “diaconia – forestiero – missione”, alla teologa

Simona Segoloni intervenuta sul tema “Diaconia e santità”, a mons.

Domenico Cancian , vescovo di Città di Castello e membro della Commissione episcopale per il clero, che ha presieduto la messa in chiusura del convegno.

Tra i partecipanto c’erano, da Perugia, il delegato vescovile per diaconato permanente, mons.

Pietro Ortica , e il diacono Giovanni Lolli con la moglie Maria Antonietta, membri della Commissione per la formazione dei diaconi, e il diacono Demetrio Neri .

In apertura del convegno è stato letto il messaggio del presidente della Conferenza episcopale italiana, card. Gualtiero Bassetti , arcivescovo di Perugia.

Il Cardinale, tra l’altro, ha sottolineato che “il diacono, mescolandosi alla gente in una miriade di situazioni, è la prima linea della carità, quando si manifesta in gesti concreti di accoglienza e dono. Ma è anche la retrovia, quando servire significa rendersi invisibile tra gli invisibili, vedere e riconoscere la povertà diffusa e strisciante, quella miseria periferica che non chiede aiuto, che si annida dietro le maschere nelle famiglie e nei social, nell’anima oltre che nel fisico. Il diacono, proprio perché prossimo a chiunque, è l’anello forte della catena indissolubile che il Signore incarnandosi ha saldato fra sé e ogni creatura”.

Le quattro giornate hanno visto alternarsi diversi relatori: il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, che ha presieduto la celebrazione di apertura, mons. Francesco Soddu, direttore della Caritas italiana, don Venanzio Gasparoni, superiore della Pia società San Gaetano, suor Rita Giaretta della “Casa di Ruth”, Enzo Romeo, vaticanista di Rai 2, mons. Renato Marangoni, vescovo di Belluno - Feltre; mons. Beniamino Pizziol, vescovo di Vicenza.

Il capoluogo vicentino è stato scelto quale sede del convegno in occasione del 50° anniversario della reintroduzione del diaconato permanente in Italia. “Nel 1969 – si legge in un comunicato diffuso dalla diocesi di Vicenza – proprio nella cattedrale di Vicenza furono ordinati i primi 7 diaconi permanenti della Chiesa italiana, appartenenti alla Pia società San Gaetano di don Ottorino Zanon. Il diaconato, istituzione attestata nella chiesa antica fin dal racconto degli Atti degli apostoli e poi scomparso nella forma permanente, venne restaurato dal Concilio Vaticano II (LG, 29) e dopo l’esperienza pilota di Vicenza si diffuse in tutte le diocesi italiane. Tra le prime Napoli, Torino, Reggio Emilia. Oggi i diaconi in Italia sono più di 4.500”, tra cui 134 nelle otto diocesi umbre.

G. L. - M. R. V.

Chiostro del tempio di San Lorenzo, Vicenza. Da sinistra: mons. Pietro Ortica, Maria Antonietta Lolli, padre Giulio Michelini, e i diaconi Enzo Petrolino, presidente della Comunità del diaconato in Italia, e Giovanni Lolli

Sede dell’evento era Vicenza, dove 50 anni fa partì la prima esperienza pilota di diaconato permanente in Italia dopo il Concilio Vaticano II

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